MADRE M. PLACIDA SFREGOLA E’ ENTRATA NELLA CASA DEL PADRE
Per diversi anni al Monastero San Ruggero di Barletta, poi divenuta Priora – fino ad oggi emerita – del Monastero umbro di Castel Ritalti
La avevamo ricordata il 14 novembre u.s., data in cui compì 75 anni dalla professione religiosa. A farle corona la Comunità Monastica delle Benedettine Celestine di Castel Ritaldi (Pg), una rappresentanza delle Monache Benedettine di San Ruggero e del clero di Barletta (don Angelo Dipasquale, don Michele Torre, don Sabino Lattanzio, don Francesco Fruscio, don Rino Mastrodomenico).
Apprendiamo che, in data odierna, a causa di un’occlusione intestinale è deceduta.
Madre Placida, al secolo Giovina, originaria della Parrocchia di San Giacomo di Barletta, si è formata sotto la guida spirituale del viceparroco, il Venerabile Servo di Dio don Ruggero Caputo. Cessata la Seconda Guerra Mondiale, l’ 8 settembre 1945 entrò nel Monastero delle Benedettine Celestine di San Ruggero in Barletta, prima figlia spirituale claustrale della numerosissima schiera della vocazioni femminili suscitate dallo zelo apostolico di Don Caputo (circa 150 religiose da lui suscitate).
Il 24 ottobre 1946, con altre due sue amiche di parrocchia, Suor M. Celestina Piazzolla e suor M. Michelina Piazzolla, fu rivestita dell’ abito monastico e il 14 novembre 1947 emise la Professione Semplice dei Voti, seguita da quella Solenne il 10 febbraio 1951.
In Monastero fu raggiunta dalla sorella Rosa. Fedele alla Regola abbracciata di San Benedetto, ha vissuto i suoi lunghi anni nell’ osservanza dell’ “Ora, labora et lege”.
Nel 1967 l’ obbedienza la destinò come Priora nel Monastero umbro di Castel Ritaldi, dove risiede, ancora vigile esempio di vita consacrata tra le amate figlie spirituali Filippine, da lei generate alla vita monastica, nonostante la veneranda età di quasi 99 anni.
Apprendiamo altresì che, in data 18 novembre, ha inviato a Papa Francesco un lettera con la quale gli raccomandava il Venerabile Don Ruggero Caputo (a lui deve la scelta della vita consacrata, divenendone la prima ad avviarsi verso quel tipo di vocazione), al fine di avviarlo alla beatificazione, anche in assenza del miracolo, per il fatto di avere “generato centinaia di vocazioni alla consacrazione al Signore”.
Foto, in primo piano Madre M. Placida Sfregola, con don Sabino Lattanzio e le consorelle del monastero di Castel Ritalti