Tronetto eucaristico

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Autore /Ambito oreficeria napoletana
Datazione terzo decennio del XIX sec.
Materia/Tecnica legno intagliato, argento a fusione, sbalzato, cesellato, inciso, dorato
Misure 176×65×42 cm
Marchi e stemmi sulla base «CA» e marchio del saggiatore de Blasio, nel medaglione dell’Immacolata «G…», sulla spalliera «GM»
Iscrizioni sulla base A.D.1772
Provenienza chiesa di santa Maria di Nazareth
Descrizione Il tronetto, realizzato interamente in argento e argento dorato, è composto nella parte retrostante da una struttura lignea a sostegno della lamina d’argento. Appartiene alla chiesa di santa Maria di Nazareth ed originariamente era corredato di un ostensorio di grandi dimensioni andato perduto nel XIX sec. Il tronetto per l’esposizione del Santissimo è composto da un piano decorato sopraelevato su cui collocare l’ostensorio, sulla base vi è la data A.D.1772; la spalliera è decorata con girali, ampie foglie e volute sia in argento che in argento dorato. La parte centrale della spalliera ospita un sole con il volto lavorato a sbalzo e contornato da raggi di diversa lunghezza; ancora, nella parte superiore un medaglione accoglie la straordinaria raffigurazione dell’Immacolata circondata da tre putti poggiante sulle nuvole da cui fuoriesce la falce di luna calpestata dai piedi. L’Immacolata tiene le mani incrociate sul petto, dodici stelline compongono l’aureola, il volto girato verso sinistra e la veste, lavorata con grande maestria, sembra mossa dal vento nel verso opposto rispetto allo sguardo. Sul lato sinistro della base è impresso sia il marchio dell’argentiere «CA» che quello del saggiatore de Blasio ovvero con testina di Partenope, la N tagliata da una frasca e l’8 (marchio utilizzato dal 1832 al 1835), sulla spalliera vi è il marchio dell’argentiere «GM», all’interno del medaglione dell’Immacolata è visibile il punzone, poco leggibile in cui è impressa una «G» e forse una «O» o una «G» capovolta. Più su vi è l’imponente corona che sovrasta l’intera struttura e dalla quale pendono piccoli pomelli a forma di goccia in argento dorato. L’intera struttura è sormontata da un pomello che sostiene una croce doppia raggiata. L’oggetto forma «un piccolo teatro sacro». I tronetti compaiono solo a partire dal 1705 con l’Istruzione Clementina di Clemente XI che ammetteva l’esposizione Eucaristica portando i fedeli a riconoscere in essa la presenza di Cristo e ne fissò il cerimoniale durante le Quarantore. Un manufatto per certi versi simile a quello sopra descritto è conservato a Morano Calabro (Cosenza) presso la chiesa di San Nicola ed è un esemplare datato 1768 realizzato da un argentiere napoletano.

In seguito all’analisi del manufatto, visti i diversi punzoni riscontrati sull’intera struttura  – in particolare il bollo camerale ottocentesco – e vista la discordanza con la data impressa sulla base (A.D.1772) si può affermare che lo studio di questa suppellettile sacra merita un maggiore approfondimento per capire il motivo per il quale sia stata posta quella data precedente alla creazione del tronetto stesso.