Oggetto | A. Ecce Homo, B. Gesù Cristo risorto, C. Sacro Cuore |
Autore/Ambito | A. bottega pugliese; B. bottega leccese |
Datazione | A. prima metà XIX sec., B. seconda metà XVIII sec.; C. XIX sec. |
Materia/Tecnica | A. legno e pasta vitrea;B. cartapesta dipinta;C. legno dipinto |
Misure | A. 52 cm ;B. 79 cm; C.139 cm |
Provenienza | A. chiesa di santa Maria di Nazareth, B. cattedrale santa Maria Maggiore,C. cattedrale santa Maria Maggiore |
Descrizione | La statuaria della cattedrale comprende anche tre statue di Nostro Signore Gesù Cristo, nello specifico un Ecce Homo, un Gesù Cristo Risorto e un Sacro Cuore. L’Ecce Homo proveniente dalla chiesa di Santa Maria di Nazareth è databile alla prima metà del XIX sec., è di ambito pugliese ed è realizzato in legno dipinto mentre la base è moderna. La statua, anatomicamente sproporzionata, reca i tipici attributi iconografici dell’ Ecce Homo, ossia il mantello rosso, la corona di spine e la canna in mano, questi ultimi due attributi non sono coevi alla statua ma rappresentano un’aggiunta successiva. Il volto di Cristo è caratterizzato dalla fissità dello sguardo che prefigura la sua terribile sorte. Variante in questa statua sono le ferite alle mani e al costato tipiche dell’iconografia dell’Uomo dei dolori o Christus patiens. La seconda statua, Gesù Cristo risorto, è in cartapesta e dipinta realizzata da una bottega leccese. Su di una base azzurra si innestano voluminose nuvole su cui poggia, trionfante, la figura di Gesù Cristo dal corpo nudo e longilineo che si innalza verso il cielo; la mano sinistra e le gambe sono avvolti in un manto rosso. Sono visibili le ferite alle mani e sul costato; il movimento è dato dai capelli e dalla posizione del Cristo con la mano destra verso l’alto, quella sinistra verso il basso e i piedi poggianti su due piani diversi. La mano destra, inoltre, è priva delle falangi e originariamente con molta probabilità reggeva il vessillo. Il terzo manufatto rappresenta il Sacro Cuore di Gesù: la fine composizione della statua e il tipo di doratura utilizzato per i decori della veste potrebbero datarla al XIX secolo ma la pesante ridipintura del viso e delle mani non permette un’analisi approfondita per stabilirne l’esatta datazione. Gesù è raffigurato a piedi scalzi con un abito celeste decorato con gigli e mantello dorati, al centro del petto vi è il cuore dorato, moderno, indicato con l’indice della mano destra. |