Secchiello e aspersorio

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail

 

Autore /Ambito oreficeria napoletana
Datazione XIX secolo
Materia/Tecnica argento sbalzato
Misure secchiello 27,2 cm; aspersorio  25,8 cm
Marchi e stemmi «PS» e il marchio camerale con la croce greca affiancata da N/8 in campo quadrato
Iscrizioni “A DIVOZIONE DEL CONFRATELLO SAVINO BORRACCINO”
Provenienza cattedrale di santa Maria Maggiore
Descrizione Il secchiello, poggiante su un piede circolare, reca alla base un’iscrizione in lettere capitali “A DIVOZIONE DEL CONFRATELLO SAVINO BORRACCINO”; il piede è abbellito da piccoli fiori entro clipei e da sezioni lisce verticali e rotondeggianti nella parte terminale cui segue alla base della coppa un motivo sbalzato a godronatura, poi una fascia liscia su cui si innestano grandi foglie capovolte che decorano l’intera circonferenza. La gola, leggermente convessa e liscia, presenta al centro un modulo decorativo impostato su un elegante intreccio di foglie di acanto mentre la finitura a margine della coppa ripropone lo stesso motivo del piede ovvero una sequenza di fiori quadripetali entro clipei. Alle estremità dell’orlo sono saldate due teste di putti su cui si innestano gli elementi che consentono il raccordo del manico con il secchiello. Il manico, liscio, ha un andamento ondulato e si conclude all’apice con il consueto anello. Sull’orlo liscio della coppa e sul manico compaiono il punzone «PS» e il marchio camerale con la croce affiancata da N/8 in campo quadrato utilizzato a partire dal 1839 fino al 1872 per bollare manufatti sacri. L’aspersorio ha il pomo a pigna decorato con piccoli fiori alternati a due fasce verticali che scandiscono l’ornamento; sul manico è riscontrabile un decoro appena accennato e termina con un pomolo in cui sono impressi i punzoni riscontrati sull’orlo. Due servizi per aspersione simili a questo sono attualmente conservati uno presso il Museo Diocesano di Lamezia Terme (Catanzaro) ed è databile alla metà del XIX secolo; l’altro presso la chiesa di Santa Maria dei Sette Dolori a Corigliano Calabro, in provincia di Cosenza, databile alla seconda metà del XIX secolo.