Autore /Ambito | oreficeria napoletana |
Datazione | fine del XVIII secolo-inizi del XIX secolo |
Materia/Tecnica | argento a fusione |
Misure | 12×6 cm |
Provenienza | chiesa di san Cataldo |
Descrizione | Un altro pregiato esemplare in argento facente parte del tesoro di san Cataldo è il puntale del bastone priorale, un oggetto quindi commissionato dalla confraternita di san Cataldo che ebbe un ruolo molto importante nella storia della piccola chiesa vicino al porto. La microscultura in argento a tutta fusione raffigura san Cataldo a figura intera. La buona fattura si evidenzia nella posa armonica della figura, nelle scanalature della veste, nella resa leggermente mossa del piviale che presenta un bordo decorato a racemi e fermato sul petto da un fermaglio a forma di fiore. La lavorazione puntuale si evidenzia anche nella bella resa del retro del piviale, dove troviamo lo scudo decorato con un raffinato motivo gigliato entro racemi. La mano benedicente un po’ goffa è l’elemento meno riuscito nella lavorazione a fusione del puntale. Non sono state rilevate tracce di punzoni che potevano supportare l’ipotesi della datazione. La piccola scultura è tuttavia collocabile tra la fine del XVIII secolo e gli inizi del XIX secolo, quando abbiamo le prime notizie sulla presenza della confraternita che doveva essere attiva a Barletta già da qualche tempo. Dallo statuto inviato a Napoli nel 1777 per l’assenso regio, si legge: “ […] tutti i parziali, o siano Padroni di barche, o marinai addetti al Mestiere delle medesime possono essere Fratelli di detta Confraternita e mai possano essere aggregati Preti, persone Civili, Artieri forastieri o persone inferiori di Marinai. […]”, a sottolineare la vocazione esclusivamente marinara dei confratelli (P. Di Biase, Aspetti evolutivi ed involutivi della realtà confraternale della Diocesi di Trani nel Settecento, 1988). |