Calice e patena

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Autore /Ambito calice: oreficeria lombarda
Datazione seconda metà del XX secolo
Materia/Tecnica argento con parti dorate, a fusione, sbalzato, cesellato
Misure calice 22,8 cm; patena Ø 15 cm
Marchi e stemmi sul calice: 800 entro ovale; stella 459 MI entro losanga; sulla patena: testa alata; METARGENT
Iscrizioni Nel 50°/ di sua ordinazione sacerdotale S. E. Mons. Carmelo Cassati/ offre alla Concattedrale di/ S. Maria Maggiore/ anche in ricordo del/ suo predecessore/ S.E. Mons./ Giuseppe Carata/ Barletta 17.2.1999
Provenienza cattedrale di santa Maria Maggiore
Descrizione Il calice in argento con parti bagnate in oro presenta base polilobata riccamente decorata, con bordi lisci alternati ad una fascia continua di morbide foglie d’acanto. Il piede è diviso in settori da fiori esapetali disposti verticalmente e impreziositi da pietre rosse, probabilmente corniole. In ogni settore è realizzato in argento su fondo dorato un episodio della vita di Gesù: la Natività, la Presentazione al tempio, l’Ultima Cena e l’Orazione nell’orto del Getsemani. Il fusto leggermente scanalato è interrotto al centro da un nodo cipollino bagnato in oro con piccole decorazioni a zig zag in argento. Il raccordo formato da piccole foglie d’acanto sostiene una coppa dorata arricchita da un sottocoppa che ripete, nella medesima fattura, il motivo decorativo del piede: qui le scene rappresentate sono il Mandato a san Pietro, la Discesa dello Spirito Santo, la Crocifissione, la Risurrezione. Il calice presenta il marchio dell’argentiere ripetuto due volte sul piede e una volta sull’orlo esterno della coppa: sono riconoscibili il titolo dell’argento 800 e il punzone con la stella 459 MI, che rimanda ad un orefice milanese, attivo sicuramente dopo il 1968, per la presenza della stella – simbolo della Repubblica Italiana – che viene aggiunta nei marchi dopo quell’anno. Il calice è stato donato nel 1999 e ha soprattutto un valore simbolico, come testimonia l’iscrizione sotto il piede del calice, in cui si legge che il vaso sacro è dono di monsignor Cassati, Arcivescovo Emerito della Diocesi di Trani, Barletta, Bisceglie, in occasione del 50° anniversario della sua ordinazione sacerdotale avvenuta nel dicembre 1949. Il calice venne donato alla Concattedrale di santa Maria Maggiore anche in ricordo del predecessore di Cassati, monsignor Carata. La ricca decorazione, la raffinata lavorazione dell’argento testimoniano ancora oggi la persistenza di una tradizione orafa particolarmente abile e apprezzata nella realizzazione di oggetti liturgici.

Il calice è accompagnato da una patena dorata, essenziale nella fattura, comunque non facente parte dello stesso corredo liturgico, come conferma la presenza di un diverso marchio sul bordo esterno, una testa alata stilizzata e una scritta, METARGENT, marchio non identificato.