A. croci canonicali; B. anello episcopale; C. croce pettorale

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Autore /Ambito A. ambito meridionale
Datazione A. XIX secolo; B. XIX secolo; C. XX secolo (?)
Materia/Tecnica A. ottone dorato inciso; B. cammeo e oro; C. oro e metallo a fusione, cesellato e inciso
Misure A. 10×7 cm; B. Ø 2.5 cm (cammeo 2.9×2.2 cm) ; C. 12×8.4 cm
Marchi e stemmi C. «L P» entro losanga (?)
Iscrizioni A. Pio IX P.M. Ord. Canonic. Eccl. Cath. Barol.a.chr MDCCCLX
Provenienza cattedrale di santa Maria Maggiore
Descrizione Il museo della cattedrale conserva alcune insegne ecclesiastiche che ricordano momenti importanti della storia della Diocesi e del Capitolo della cattedrale. Si possono ammirare A) sette croci dei Canonici del Capitolo cattedrale di santa Maria. Le croci, di forma latina a terminazioni patenti, sono tutte uguali e all’intersezione dei due bracci c’è un tondo in cui è raffigurata sul recto la Santa Casa di Maria trasportata dagli angeli da Nazareth a Loreto e sul verso l’iscrizione “Pio IX P.M. Ord. Canonic. Eccl. Cath. Barol.a.chr MDCCCLX”. I bracci delle croci sono decorati con ampi racemi e lievi incisioni romboidali che caratterizzano il fondo. La maggior parte delle croci possiede un cordoncino con fili rossi che si alternano nella trama color bronzo. Questo oggetto ha un alto valore simbolico: esso risale al 1860, anno della Bolla papale Motu proprio di Pio IX, con la quale si sancisce l’elevazione di Barletta ad Arcidiocesi e Nazareth compresa nell’Arcidiocesi di Barletta. Nel 1818, infatti, era stata soppressa la metropolia nazarena di Barletta e il titolo nazareno era passato a Trani. Le croci canonicali vengono dunque concesse dal Papa al neo Capitolo di Barletta e propongono l’immagine della santa casa di Maria proprio a sottolineare il legame profondo tra Nazareth e Barletta che fu sede dell’arcivescovado di Nazareth di Galilea sin dal Medioevo.

Altro importante manufatto è B) l’anello episcopale, di buon pregio artistico: utilizzato dal vescovo in segno di autorità, l’anello è in oro e ornato da un cammeo con la Vergine Maria a figura intera con corona di stelle e braccia distese. Di forma ovale, l’anello presenta nella montatura in oro un’interessante decorazione a traforo dove si riconoscono delle croci trilobate tra racemi. Anche l’anello risale al 1860 e fu probabilmente realizzato in occasione dell’istituzione dell’Arcidiocesi di Barletta.

Un’altra insegna liturgica è C) la croce pettorale che fu donata alla cattedrale da monsignor Giuseppe Carata, sicuramente dopo le dimissioni dalla carica di arcivescovo della Diocesi di Trani Barletta Bisceglie per raggiunti limiti di età nel 1990 quando acquisì il titolo di Arcivescovo Emerito della stessa Diocesi. La croce pettorale, legata ad una catenella di metallo, presenta terminazioni sagomate: sul recto ogni terminazione è occupata da un tondo raggiato diviso in otto spicchi, ognuno dei quali inciso al centro. Lo stesso motivo nel tondo posto all’intersezione dei bracci. Tutta la croce è decorata da una raffinata punzonatura che crea un motivo geometrico che corre lungo tutti i bordi. Sul verso un ornato perlinato posto entro cerchi concentrici, mentre nel tondo centrale un motivo a fiore concavo a quattordici petali. Inciso sull’anello che congiunge la croce alla catenella vi è un punzone che risulta poco leggibile: si è riconosciuta una L e P ai lati di un ancora entro una losanga e un altro marchio con lettere poco leggibili, rendendo difficile stabilire l’ambito di realizzazione.