Ritratti di Vescovi

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Autore /Ambito ambito locale
Datazione varie
Materia/Tecnica olio su tela
Misure varie
Provenienza cattedrale di santa Maria Maggiore
Descrizione Sui tre livelli del museo sono esposti i ritratti di vescovi e prelati. La quadreria va dal XV al XVIII secolo. È possibile suddividere i ritratti in base alla loro rappresentazione: la maggior parte dei vescovi sono ritratti a mezzo busto, con sfondo monocromo entro un ovale poggiante su di una base con iscrizione dipinta con al centro lo stemma vescovile; questa tipologia ha una resa essenziale e quasi priva di dettagli. La seconda tipologia presenta anch’essa il vescovo entro un ovale con alla base un cartiglio e in alto a destra lo stemma; poi vi sono rappresentazioni di tre quarti con cartiglio e stemma alla base o senza stemma con una fascia orizzontale con iscrizione o senza iscrizione (in questi quadri è visibile il rocchetto bianco con pizzo).C’è solo un vescovo con al lato sinistro la raffigurazione dell’Immacolata entro un ovale e un’unica rappresentazione del vescovo, quasi a figura intera, con mitria, piviale e pastorale. Nei ritratti di tre quarti è visibile, oltre alla mozzetta, anche il rocchetto. Tra le personalità più importanti si annovera il vescovo Geronimo De Caro dal 1534 vescovo di Canne e Monteverde e insignito, nel 1536, del titolo di arcivescovo nazareno con annesso titolo di Canne e Monteverde. La storia della chiesa di Nazareth si intreccia inevitabilmente con quella della cattedrale. Nel 1291, alla caduta di S. Giovanni d’Acri, il patriarca nazareno si trasferì con tutto il clero nazareno a Barletta poiché qui esisteva già una Vicaria dell’Arcivescovado di Nazareth della Galilea. Il primo arcivescovo ad occupare la sede episcopale nazarena di Barletta fu, nel 1327, frate Ivone, nello stesso anno ci fu il trasferimento della sede della Metropolia nazarena a Barletta. Nel 1455 alla Metropolia nazarena fu annesso il vescovado cannense. Il periodo di fiorente sviluppo si interruppe improvvisamente nel 1528 quando la chiesa di Nazareth fu incendiata con altri borghi ad opera di Renzo da Ceri. L’arcivescovado si ampliò nel 1534 in virtù dell’annessione della cattedra di Monteverde confermata da Paolo III; di qui il titolo di arcivescovi nazareni con annesso titolo di Canne e Monteverde. L’arcivescovo De Caro creò i presupposti per la costruzione di una nuova chiesa intra moenia che fu consacrata nei primi anni ’70 del ‘500 dal vescovo spagnolo Bernardo de Figueroa.  Nei secoli successivi altri arcivescovi contribuirono al completamento della chiesa con la costruzione dell’altare maggiore, della balaustra e la costruzione dell’annesso palazzo arcivescovile. Nel 1818, nell’ambito di un ridimensionamento del numero delle diocesi, papa Pio VII con la bolla Ulteriori soppresse la metropolia nazarena di Barletta (furono soppresse anche le diocesi di Canne e Monteverde, il titolo di Canne fu dato all’arcivescovado di Trani insieme al titolo Nazareno; Monteverde fu unita alla diocesi di S. Angelo dei Lombardi). Dieci anni dopo, con bolla di Leone XII dopo la richiesta dell’Arcivescovo Gaetano De Franci, avvenne la fusione del capitolo nazareno con quello di Santa Maria, la Chiesa di S. Maria di Nazareth e il relativo patrimonio mobile ed immobile venne trasferito tra i beni del Capitolo di Santa Maria. Con la bolla Motu Proprio di Pio IX del 21 aprile 1860 venne eretta l’arcidiocesi di Barletta, dunque il suo territorio separato da Trani e Nazareth compresa nell’arcidiocesi di Barletta. Il 30 settembre 1986 la santa Sede, in attuazione di un nuovo programma di ridimensionamento territoriale delle sedi diocesane, unificò le sedi arcivescovili di Trani, Barletta, Nazareth riducendole a quella di Trani.