Autore /Ambito | ambito locale |
Datazione | III-I secolo a.C. |
Materia/Tecnica | ceramica, vernice nera, ferro, bronzo |
Provenienza | scavi della Cattedrale di Santa Maria Maggiore |
Descrizione | Delle quattro strutture funerarie del tipo a grotticella individuate nel corso dello scavo, solo quella nei pressi dell’abside centrale della Cattedrale romanica è stata indagata poiché conservata meglio rispetto alle altre. In seguito allo svuotamento della tomba, assieme alla terra di riempimento, sono stati rinvenuti resti riferibili a più inumazioni accompagnate da un vasto corredo funerario. In particolare sono stati rinvenuti askoi, ollette, un numero cospicuo di unguentari, strigili di ferro, una fibuletta, coppe a vernice nera, lucerne e askos a vernice nera, uno specchio di bronzo, chiavi di ferro, una tazza biansata, una moneta, un ago di bronzo, una doppia situla, per un totale di settanta oggetti. Gli askoi acromi sono riferibili al gruppo più antico databili quindi al III secolo a.C., più tardi (riferibili al III secolo avanzato), sono da inquadrare i due splendidi askoi a triplice collo di cui uno in particolare, caratterizzato da liste, motivi geometrici e vegetali e di un busto femminile di cui è maggiormente visibile il volto tondo. Databili al III-II secolo a.C. sono anche la doppia situla listata, gli unguentari, oggetti tipici di questo ambito cronologico, gli strigili di ferro (oggetto tipicamente maschile) e lo specchio (oggetto tipicamente femminile). Riferibili ai contesti funerari del II- I secolo a.C. sono, invece, le coppe a vernice nera, le ollette acrome e la lucerna a vernice nera. Importante è il ritrovamento di una moneta della repubblica epirota che costituisce il terminus post quem per l’utilizzo delle sepolture. Dunque, dall’analisi di questo corredo funerario di epoche diverse emerge l’intensa frequentazione della tomba ma ciò ci aiuta a comprendere le trasformazioni sociali che hanno poi portato alla fase della romanizzazione. |