Autore /Ambito | manifattura locale |
Datazione | metà XIX secolo |
Materia/Tecnica | raso di seta azzurra, con inserzioni dipinte, rifinito da galloni e ricamato con fili d’argento e d’oro e sete policrome |
Misure | 70×112 cm |
Provenienza | cattedrale di santa Maria Maggiore |
Descrizione | Il paramento sacro è corredato di stola e borsa del calice. Il fondo in raso di seta azzurro fa da ideale contrappunto allo sfolgorio decorativo in oro. La pianeta presenta la forma della casula romana con scollo a V e croce a T disegnata sul davanti; le linee che tripartiscono i campi, sia sul davanti che sul di dietro, mostrano un ricamo pieno a rombi ed ovali alternati. Girali di foglie e fiori s’inseguono simmetrici ad abbracciare l’incorniciatura geometrica; al centro, in basso, sul davanti, uno scudo è ricamato al suo interno da un motivo a reticella. La parte posteriore accoglie, a fondo veste, l’arma di un prelato, riconoscibile dall’insegna araldica del cappello con due sole nappe. Lo stemma: “d’azzurro alla sbarra d’argento caricata di tre stelle a sei punte anch’esse d’argento; in capo una mezza luna coricata figurata, sormontata da tre stelle a otto punte, il tutto d’argento; in punta un albero addestrato da un leone rampante sul tronco, il tutto al naturale”. Finora non si è riusciti ad attribuire questo stemma ad un personaggio in particolare; potrebbe trattarsi di uno degli arcipreti della cattedrale di cui S. Santeramo ci fornisce l’elenco. In particolare, date le caratteristiche stilistiche del manufatto che pongono la sua realizzazione fra la metà del XIX secolo e i primissimi anni del XX secolo, in quell’epoca si sono succeduti: 1836 Andrea Stagnì, 1841 Ruggiero Lopez, 1850 Ignazio Straniero, 1880 Francesco Paolo Rutigliani, 1904 Gabriele Rutigliani. La stola, ornata da tre croci, secondo le norme liturgiche, è attraversata da un motivo decorativo uguale a quello della pianeta, ed è riccamente frangiata d’oro. Nello stesso tessuto delle altre due vesti, è confezionata la borsa del calice, incorniciata dalle identiche geometrie che profilano gli altri manufatti; reca, al centro di una raggiera, la scritta “IHS”.
Luigi Nunzio Dibenedetto
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