Sepolture

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Datazione varie epoche
Materia/Tecnica tufo e pietra calcarea
Provenienza scavi della cattedrale di santa Maria Maggiore
Descrizione Lo scavo archeologico che ha interessato il sottosuolo della cattedrale di Barletta tra il 1993 e il 1994 ha messo in evidenza una serie di sepolture di diverse epoche. Dalla prima fase di scavo con l’immediata rimozione del pavimento della chiesa è emerso un complesso reticolo di camere mortuarie che occupavano per intero la navata centrale e parte della meridionale, mentre un solo vano è stato individuato nella navata settentrionale. Le camere mortuarie erano ambienti rettangolari più o meno regolari, costruiti in tufo e pietra calcarea e voltati a botte; si poteva accedere agli ossari attraverso le botole ricavate nel pavimento e mediante lastre in pietra poste nelle pareti, a mo’ di gradini, per facilitare la discesa. Probabilmente riferibili ad un unico momento costruttivo e poi riutilizzate nel corso dei secoli – e forse fino agli inizi del secolo scorso – le camere mortuarie hanno restituito un’ingente quantità di ossa che, insieme alla tracce di più tavolati lignei, hanno fatto ipotizzare la presenza di numerose inumazioni nello stesso ambiente. Le camere mortuarie furono costruite anche con materiale di reimpiego ed è importante il ritrovamento di una lastra nell’apparato murario che riporta la data 1510; essa potrebbe essere indicativa circa il termine post quem per la costruzione delle camere che, in base ai rilievi archeologici, si fa risalire al XVI secolo. Molto interessante anche il rinvenimento dei numerosi corredi funebri e reperti di abbigliamento come bottoni anche con tracce di tessuto, collane, monili, oggetti devozionali come croci, medagliette, corone di rosario e poi anche oggetti di uso quotidiano come battenti in bronzo, monete, aghi, chiodi ecc. che offrono un affascinante quadro di quelle che potevano essere le abitudini sociali e cultuali nella Barletta di età moderna. Gli ossari hanno intercettato strutture precedenti alla costruzione della Cattedrale – come per esempio tracce del pavimento musivo paleocristiano e pilastri della chiesa altomedievale – e per questo si è proceduto alla rimozione delle coperture e di parte degli alzati per proseguire lo scavo e mettere in evidenza le importanti preesistenze archeologiche. Anche la zona absidale gotica della Cattedrale è stata indagata e sono emerse tracce di camere mortuarie più antiche, molte delle quali sono risultate svuotate dai resti di inumazioni e riutilizzate come butti di ceramiche invetriate e maioliche risalenti per la maggior parte al XVI e XVII secolo. Nell’area delle navate laterali – oltre ad una serie di tombe assimilabili alla tipologia ad ossario – sono state rinvenute anche alcune sepolture monosome molto compromesse con un esiguo corredo funebre – oggetti metallici e monete – tanto che appare difficile collocarle in un periodo cronologico preciso: alcune di esse potrebbero risalire ad un’epoca bassomedievale, tra il XII e il XV secolo. Anche queste tombe sono realizzate con pietre calcaree o tufacee (rare) non rifinite come anche le lastre di copertura. Sono state rinvenute tracce di queste sepolture anche all’esterno della chiesa, lungo il lato meridionale e nella zona della facciata. Nel corso dello scavo e della progressiva scoperta degli impianti altomedievale e paleocristiano sono emerse tracce di altre sepolture più o meno coeve alle chiese. Presenze di sepolture monosome con pareti composte da lastre calcaree appena sbozzate sono riferibili alla fase insediativa altomedievale che hanno intercettato a volte il pavimento musivo paleocristiano soprattutto lungo la navata sud della basilica paleocristiana. Rare ma degne di menzione sono alcune sepolture risalenti all’epoca paleocristiana e poste all’esterno della chiesa – nella zona absidale, lungo il lato meridionale e settentrionale – come un sepolcro con controfossa e scavato nella roccia che ha restituito una croce astile in ferro (VI-VII secolo), un sarcofago in tufo e una sepoltura infantile entro anfora. Coevo a queste sepolture un sarcofago in pietra rinvenuto nella zona del deambulatorio della Cattedrale. Negli ambienti meridionali della chiesa paleocristiana sono state individuate tracce di tombe risalenti al VII secolo, testimonianze di un ridimensionamento delle funzioni liturgiche del complesso sacro forse legato ad un periodo di difficoltà della zona, dal momento che in questo periodo cominciano le incursioni longobarde nel territorio canosino. Sono emerse, inoltre, tracce di sepolture all’interno dell’area sacra realizzate attraverso la rimozione di parte del pavimento e di alcune strutture murarie collocabili tra la fine del VII e gli inizi dell’VIII secolo. Tali indizi fanno ipotizzare un utilizzo cimiteriale della basilica, pur non escludendo di fatto il perdurare di una sua funzione liturgica. In questo periodo di passaggio la chiesa paleocristiana anche con la sua prevalente funzione cimiteriale, continua a costituire un centro di attrazione per la popolazione del vicus. L’ultima e più antica fase sepolcrale si evidenzia nel periodo daunio-romano con le tombe a grotticella e i preziosi corredi funerari collocati per lo più nella zona delle fondazioni delle absidi romaniche.