La giudecca e le sinagoghe di TraniSynagogues in Trani

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail

Nelle città della diaspora il quartiere ebraico spesso si sviluppa vicino alle mura, al porto, al mercato – per ragioni commerciali – ma anche nei pressi della chiesa maggiore o del palazzo/castello – per ragioni di sicurezza e protezione. Così a Trani la giudecca sorge nella parte più alta della città antica, a ridosso delle mura longobarde, nei pressi del porto e della cattedrale. Una giudecca (ma anche giudea, giovecca, giuderia, giudaica, ebraica) è un quartiere aperto, da non confondersi con il ghetto, quartiere chiuso istituito per legge nel XVI secolo per l’insediamento coatto degli ebrei; una pratica introdotta sporadicamente nel nord Europa già nel sec. XIII e la cui consacrazione toponomastica è attestata a Venezia nel 1516. Cuore del quartiere è la sinagoga che svolge le funzioni di casa di riunione (Beth Keneseth: sinagoga ne è la traduzione greca) dove recitare le preghiere o ascoltarle da un cantore, ma anche di casa di studio (Beth Midrash) dove studiare la Torah sotto la guida di un rabbino o amministrare la giustizia su questioni rituali e non. E sempre nella giudecca sorgono altri servizi per la comunità: la macelleria, il forno e il miqweh. Quest’ultimo – spesso adiacente, se non all’interno della sinagoga – consisteva in uno o più ambienti con vasche scavate nel suolo per le abluzioni rituali. Fuori dalle mura ma spesso in vista del quartiere, veniva insediato il cimitero.

La prosperità della giudecca tranese si esprime attraverso le quattro sinagoghe, poi trasformate in chiese e dedicate a SS. Quirico e Giovita (poi S. Anna), S. Maria di Scolanova, S. Leonardo Abate e S. Pietro Martire (Lambertini, 1572).La chiesa di S. Anna e quella di S. Maria di Scolanova sono le uniche delle quattro sinagoghe pervenute fino a noi; delle altre due si hanno solo i primi ricordi documentati alla fine del sec. XIV e sembra che fossero localizzate nei pressi di S. Anna l’una, di via Cambio l’altra.

I toponimi caratteristici del quartiere ebraico si sono conservati, ed ancora oggi la chiesa di S. Anna affaccia su Via della Giudea e quella di Scolanova su Via e Piazza Sinagoga. Questa piazza è oggi il risultato della demolizione del palazzetto noto come “casa del rabbino”, il cui prospetto, con una bifora tardo trecentesca, guardava verso la sinagoga. Questa era certamente chiamata Scola Nova; l’altra semplicemente la Sinagoga, forse a motivo del suo ruolo comunitario centrale: oggi essa viene indicata col nome di Scola Grande. Della Sinagoga Grande, espressione della fiorente comunità del periodo svevo si conosce l’anno di fondazione (1246-47). Per Scola Nova non si hanno invece notizie sulla sua costruzione, ma gli elementi architettonici e formali permettono di ritenerla del XII secolo – inizi XIII, precedente, quindi, alla Sinagoga Grande; l’appellativo ‘Nova’ probabilmente faceva riferimento ad altri, più antichi, edifici sinagogali.

Foto: toponimi nel centro antico di Trani
STRADA DELLA GIUDEAThe cities of the Jewish diaspora are often situated close to the city’s boundary walls, in proximity to harbours and markets due to the inherent commercial benefits, but also next to churches and castels for security reasons.

In Trani, the Giudecca is located in the upper part of the city close to the Longobard wall, the harbour and the cathedral. A giudecca (a.k.a giudea, giovecca, giuderia, giudaica, ebraica) is an open neighbourhood not be confused with a ghetto. A ghetto is a closed area originally decreed by law in northen Europe during the 13th century when Jews were forced to live in settlements. The term itself was first used in Venice in 1516.

In the heart of the Jewish district in Trani we find the synagogue which functioned as a meeting place (Beth Kenèseth: “synagogue” is the translation from Greek) where the community would pray and listen to the cantor. It was used as a study venue (Beth Midrash) where the Rabbi would teach Torah, as well as a palce to administer justice for ritual and non-ritual matters.
Other services for the community were the butcher’s shop, the bukery, and the cementery, the latter outside the wall but in view.

The prosperity of Trani’s giudecca is characterised by the for synagogues transformed into churches and dedicated to SS. Quirico and Giovita (subsequently S. Anna), S. Maria of Scolanova, S. Leonardo Abate and S. Pietro Martire (Lambertini, 1572). Today, only the churches of S. Anna and S. Maria of Scolanova remain; the other synagogues were last documented at the end of the 14th century and appear to have been situated close to S. Anna.

The place names used in the Giudecca can still be found today. The church of S. Anna faces Via della Giudea and the Scola Nova synagogue stands in Via and Piazza Sinagoga.

This square is the result of the demolition of a building called ‘Casa del Rabbino’ (Rabbi’s House) which had a double lancet window facing the synagogue.

This was certainly known has “Scola Nova”; the other simply “the Synagogue”, perhaps owing to its centrale role in the community, but now called “Sinagoga Grande” (Large Synagogue) o Scola Grande (Large School).

The Sinagoga Grande was consructed in 1246-47.

None of the Scola Nova foundation documents have come to light, but the architectural elements suggest that the constraction took place around the 12th century or early in the 13th century.

Presumably the Scola Nova antedates the Sinagoga Grande evidence of the flourishing community during the period under Swabian rule.

Photo: Toponyms of the Giudecca (Jewish quarter) in Trani. STRADA DELLA GIUDEA.