Pisside

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Autore /Ambito Ascione
Datazione seconda metà XX sec.(datato 1952)
Materia/Tecnica argento dorato e sbalzato; cammei, pietre dure incastonate; oro filigranato
Misure 22,2 cm
Marchi e stemmi punzone dell’argentiere «Ascione»
Iscrizioni “A S. Emin. Marcello Mimmi dalla Federazione delle Arciconfraternite di Napoli 1952”
Provenienza cattedrale di santa Maria Maggiore
Descrizione Questa pisside è uno straordinario oggetto di alta oreficeria realizzato interamente in argento dorato e pietre preziose. La base è circolare e liscia, presenta quattro cammei con i busti degli evangelisti ornati tutt’intorno da foglie in filigrana d’oro realizzate con estrema accuratezza. Matteo è rappresentato mentre scrive il Vangelo ispirato dall’angelo alla sua sinistra, Marco è raffigurato in età matura, con la barba e tiene il rotulo del Vangelo con la mano destra mentre alla sua sinistra compare il leone alato; Luca scrive il Vangelo e al di sotto del rotulo appare il volto del bue mentre Giovanni raffigurato imberbe, tiene nella mano destra il rotulo del Vangelo e dal lato opposto compare il volto dell’aquila. Il collo del fusto presenta un nodo cipollino collegato alla coppa da un segmento corto e zigrinato; tutta la circonferenza è una riproduzione, in miniatura, della base con motivi floreali che si alternano ai piccoli cammei in cui sono però raffigurati dei putti. Un motivo a palmette decora invece la superficie il sottocoppa. Anche il coperchio è liscio ed è sormontato da una croce greca perlinata al cui centro alloggia una pietra dura rossa su entrambe le facce. Sul fondo della base l’iscrizione “A S. Emin. Marcello Mimmi dalla Federazione delle Arciconfraternite di Napoli 1952”. E’ proprio il 1952 l’anno in cui Marcello Mimmi (1882- 1961), prima vescovo di Crema (1930), poi arcivescovo di Bari e Canosa (1933), viene nominato arcivescovo di Napoli; solo un anno più tardi sarà poi nominato cardinale. Probabilmente questa pisside è stato un dono augurale della Federazione delle Arciconfraternite allo stesso arcivescovo Marcello Mimmi. Sulla base è riscontrabile sia il titolo dell’argento, 800, sia il punzone dell’argentiere napoletano «Ascione» che ha bollato anche il turibolo attualmente utilizzato in cattedrale. Il manufatto si distingue dalla pisside della chiesa di S. Cataldo, conservata all’interno dello stesso museo, nella forma che appare, infatti, meno snella e allungata, con un fusto corto.