Turiboli e navicelle: A.; B,

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Autore /Ambito oreficeria napoletana
Datazione A. XIX secolo; B. XIX secolo
Materia/Tecnica argento a fusione, sbalzato, cesellato, lavorato a traforo
Misure A. turibolo cm 25, navicella cm 15; B. turibolo cm 30, navicella cm 7,8
Marchi e stemmi A. turibolo:marchio camerale con la croce affiancata da N/8 in campo quadrato e punzone dell’argentiere Gabriele Sisino; B. navicella: marchio camerale raffigurante la testa di Partenope ritratta di profilo affiancata da N/8, punzone dell’argentiere illeggibile
Provenienza A. chiesa di santa Maria di Nazareth; cattedrale di santa Maria Maggiore
Descrizione A. Il turibolo e la navicella provenienti dalla chiesa di santa Maria di Nazareth non sono pertinenti come confermano le decorazioni. Il turibolo ha un piccolo zoccolo liscio su cui si innesta una fascia di decori vegetali entro una scansione geometrica. I baccelli costituiscono il raccordo tra l’alta base e il fusto piriforme cui segue alla base della coppa del turibolo una teoria di foglie. La decorazione prosegue sulla pancia della conca del turibolo con volute e girali e l’orlo segue un andamento geometrico lungo l’intera circonferenza. Su questa prima struttura si innesta il coperchio lavorato a intaglio per permettere la fuoriuscita dell’incenso; tale lavorazione è anch’essa a volute e girali con ornamenti vegetali. Il coperchio è composto dall’alternanza di parti concave e convesse che diminuiscono di volume verso l’apice. Ci sono delle catenelle ancorate all’intero manufatto che terminano con due anelli uno dei quali poggiante su di una calotta decorata a cesello che riprende i decori del turibolo. Sulla base liscia del turibolo sono impressi il marchio camerale con la croce affiancata da N/8 in campo quadrato utilizzato a partire dal 1839 e fino al 1872 per bollare manufatti sacri e il punzone dell’argentiere, Gabriele Sisino, attivo a Napoli dal terzo decennio del XIX sec., appartenente ad una nota famiglia di argentieri. Esemplari firmati dal medesimo argentiere sono conservati presso il museo diocesano di Lucera. La navicella attualmente associata al turibolo appena descritto è slanciato nella sua forma e presenta decori geometrici alla base e sul fusto, mentre la restante struttura è lavorata a sbalzo con eleganti girali realizzati su fondo a buccia d’arancia. Su questo manufatto manca il marchio.

B. Il secondo completo di turibolo e navicella appartiene alla cattedrale e anche in questo caso non siamo in presenza di un vero e proprio completo ma di due oggetti che sono stati associati successivamente alla loro realizzazione. La base del turibolo, collegata con il piede, è decorata con motivi vegetali a foglia larga, ai vertici si pongono piccole teste d’angelo sporgenti. L’orlo, privo di decori, raccorda il coperchio. Si ripetono motivi a sbalzo e vegetali, questi ultimi finemente intagliati. Il coperchio si conclude a forma di lanterna. La navicella, più bassa rispetto a quella appartenente al corredo di Nazareth, si compone di baccelli che decorano la base e l’intera parte superiore decorata a fogliame. Il coperchio della navicella presenta il marchio camerale raffigurante la testa di Partenope ritratta di profilo affiancata da N/8, questo tipo di marchio era in uso a Napoli tra il 1832 e il 1839; mentre è illeggibile il punzone dell’argentiere.

Vi è un terzo completo, l’unico pertinente, di turibolo e navicella attualmente utilizzato durante le celebrazioni in cui è impresso il punzone dell’argentiere Ascione attivo a Napoli dal 1935.