L’ARCIVESCOVO: “SONO GRATO A PADRE GIOVANNI PAUCIULO, PREGHIAMO PER LUI”
«Ritengo opportuno condividere – così l’Arcivescovo Mons. Leonardo D’Ascenzo all’indomani della morte di Padre Giovanni Pauciulo – alla comunità ecclesiale diocesana la notizia della morte del religioso, redentorista, facendo nel contempo l’invito alla preghiera per lui e la sua congregazione. Non ho avuto la possibilità di conoscerlo, ma tanti lo ricordano per il suo forte legame con la nostra diocesi, in particolare con Corato e la comunità della Parrocchia San Gerardo, che egli ha visto nascere e crescere, prodigandosi per la costruzione della chiesa parrocchiale. Con sentimenti di vivo ringraziamento nei confronti della sua persona, che il Signore lo benedica e lo tenga nella sua pace!»
Padre Giovanni Pauciulo nasce ad Angri (Sa) il 22.04.1943. Giovanissimo entra tra i Redentoristi, nella casa di formazione a Sant’Angelo a Cupolo (Bn).
Dopo il noviziato, emette la Professione Temporanea il 29.09.1961 a Ciorani (Sa).
Studia teologia nella comunità formativa di Colle S. Alfonso dove emette la Professione Perpetua il 19.04.1965. Ordinato sacerdote il 16.07.1969 a Colle S. Alfonso, da Mons. Mojaski Perrelli.
Dal 1969 al 1974 collabora alla prima formazione nell’educandato di Lettere (Sa).
Dal 1974 al 1993 è assegnato alla comunità di Sibari (Cs) come superiore della comunità. Dal 1981 è anche parroco della parrocchia s. Giuseppe in Sibari.
Dal 1993 al 1996 è assegnato a Corato, come superiore e parroco della parrocchia san Gerardo. Dal 1996 al 2002 riconfermato Parroco a Corato dove nel mese di ottobre del 1999 viene inaugurata la nuova chiesa parrocchiale che cura interamente dalla progettazione alla realizzatore. Dal 2002 al 2005 a Corato ricopre l’incarico di Superiore.
Dal 2005 al 2008 è assegnato alla comunità di Avellino con l’incarico di Superiore e Vicario Parrocchiale. Dal 2008 al 2011 è assegnato alla comunità di Foggia come superiore.
Nel 2011 torna a Corato con l’incarico di vice parroco. Da settembre 2020, a causa delle precarie condizioni di salute, è trasferito nell’infermeria di Pagani dove rende l’anima al Signore il 14 settembre 2022.
Particolarmente amato per la bontà, la semplicità e l’affabilità. Uomo di grande cultura, promotore del dialogo interconfessionale, sempre alla ricerca della giustizia sociale e della verità e della bellezza.