Il Vescovo, prendendo lo spunto dalle letture bibliche proposte dalla liturgia del giorno, rileva le implicazioni in ordine alla pace delle figure bibliche di Sansone e Giovanni Battista. Nel primo “emerge la debolezza e la rozzezza delle passioni umane” che lo resero “incapace di difendersi e di difendere il popolo di Israele”. Nel secondo “emerge la fortezza di spirito e la parresia della verità in tutta la sua forte personalità”. La riflessione di Mons. Pichierri, poi, si sposta sull’impegno dei militari e civili in Iraq: I caduti di Nassiriya “partirono dalla Patria con la volontà di operare per la ricostruzione della pace. (…) Alla distanza di circa un mese dal loro massacro i mezzi di comunicazione sociale ci hanno reso note alcune testimonianze commoventi di sopravvisuti”. Comunque, resta “da riflettere profondamente sulle situazioni che hanno scatenato quel terribile terrorismo mietendo tante vittime e che continuerà a mieterne se non persegue la veria via della giustizia e della lace”. Avviandosi alla conclusione, il Vescovo ribadisce che “la scelta della guerra, come strumento per costruire la pace e democrazia in ogni parte del mondo è sbagliata, e, pertanto, è inaccettabile”.
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