IL TRANESE GIACOMO TRAVISANI E’ L’AUTORE DEL LOGO DEL GIUBILEO DEL 2025
Lo ha scelto il Papa. Le felicitazioni dell’Arcivescovo
La notizia è circolata nella giornata di ieri. In serata l’ha appresa l’Arcivescovo che ha rilasciato la seguente dichiarazione: «Apprendo con gioia la notizia riguardante la vincita del concorso per il logo dell’Anno Santo del 2025 da parte di Giacomo Travisani, tranese. Che l’umanità intera, rappresentata nel logo, possa essere pellegrina di speranza, come invita il motto, aggrappandosi alla croce di Gesù, vera ancora di speranza e di salvezza. Al sig. Giacomo le mie felicitazioni e i più sinceri auguri».
Gli approfondimenti sono disponibili sul vatican news, su cui leggiamo:
«L’immagine che identifica il Giubileo 2025 è frutto di un Concorso Internazionale, spiega ancora monsignor Rino Fisichella, al quale hanno partecipato studenti, studi grafici, istituti religiosi, professionisti e studiosi di arte che si sono dovuti confrontare con il tema del pellegrinaggio e della speranza. Sono giunte 294 proposte da 213 città e da 48 Paesi diversi. La fascia di età dei partecipanti è stata dai 6 agli 83 anni. Una Commissione ha valutato i lavori presentati secondo tre criteri: pastorale, perché il messaggio del Giubileo fosse facilmente intuibile; tecnico-grafico, che garantisse una buona fattura grafica per la riproducibilità; estetico, perché il disegno fosse ben fatto e accattivante. Quindi sono stati sottoposti al Papa tre progetti finali perché scegliesse quello che maggiormente lo colpiva. “La scelta non è stata facile neppure per lui – racconta il presule – dopo avere più volte osservato i progetti ed espresso il suo compiacimento, la scelta è caduta sulla proposta di Giacomo Travisani”.
Sempre su vatican news sono riportate alcune dichiarazioni dell’ideatore del logo: «“Ho immaginato gente di ogni ‘colore’, nazionalità e cultura, spingersi dai quattro angoli della Terra e muoversi in rotta verso il futuro, gli altri, il mondo – dice emozionato Giacomo Travisani -, come vele di una grande nave comune, spiegate grazie al vento della Speranza che è la croce di Cristo e Cristo stesso”. Nel “personificare” la Speranza ha pensato subito alla Croce: “La Speranza, mi sono detto, è nella Croce”. Quindi ha “immaginato il Papa, Pietro di oggi, guidare il popolo di Dio verso la mèta comune, abbracciando la Croce, che diviene un’ancora, quale saldo riferimento per l’umanità”, mentre il popolo si stringe a lui e anche a quell’ancora cui si stringono i pellegrini di ogni tempo. “Siamo ‘Pellegrini di Speranza” perché portiamo con noi le paure del prossimo nel desiderio di condividerle e farle nostre – conclude l’autore del logo del Giubileo del 2025 richiamando infine il motto – questo indicano le figure che si stringono tra loro guardando alla Croce come un’ancora di salvezza”».
Ad illustrare il logo del Giubileo del 2025 è monsignor Rino Fisichella: «Si tratta di un’immagine con quattro figure stilizzate – si legge sul sito vaticano – che indicano l’umanità proveniente dai quattro angoli della terra, l’una abbracciata all’altra, per indicare la solidarietà e la fratellanza che devono accomunare i popoli, con l’apri-fila aggrappato alla croce, segno della fede, che abbraccia anch’essa, e della speranza, che non può mai essere abbandonata. Le onde sottostanti sono mosse per indicare che il pellegrinaggio della vita non sempre si muove in acque tranquille. E per invitare alla speranza nelle vicende personali e quando gli eventi del mondo lo impongono con maggiore intensità, la parte inferiore della Croce si prolunga trasformandosi in un’ancora – metafora della speranza -, che si impone sul moto ondoso. Non è casuale la scelta cromatica per i personaggi: il rosso è l’amore, l’azione e la condivisione; il giallo/arancio è il colore del calore umano; il verde evoca la pace e l’equilibrio; l’azzurro/blu richiama la sicurezza e la protezione. Il nero/grigio della Croce/Ancora, rappresenta invece l’autorevolezza e l’aspetto interiore. L’intera raffigurazione mostra anche quanto il cammino del pellegrino non sia un fatto individuale, ma comunitario e dinamico che tende verso la Croce, anch’essa dinamica, nel suo curvarsi verso l’umanità come per andarle incontro e non lasciarla sola, ma offrendo la certezza della presenza e la sicurezza della speranza. Completa la raffigurazione, in verde, il motto del Giubileo 2025, Peregrinantes in Spem. Il logo, aggiunge monsignor Fisichella rappresenta “una bussola da seguire e un comune denominatore espressivo capace di permeare in modo trasversale tutti gli elementi che orbitano intorno alla celebrazione dell’evento Giubilare” ed esprime l’identità e il tema spirituale peculiare, racchiudendo il senso teologico intorno al quale si sviluppa e si realizza il Giubileo».