La presentazione ufficiale e la firma del documento è avvenuta nella mattinata del 20 dicembre 2021 nella sede del Palazzo del Governo a Barletta.
Il Patto Educativo per il territorio della provincia di Barletta Andria Trani, ispirato ai principi del Patto Educativo Globale di Papa Francesco, per promuovere nelle giovani generazioni percorsi educativi e formativi rivolti alla legalità, alla cittadinanza attiva e corretta, al dialogo interculturale ed all’inclusione sociale.
A promuoverlo il Prefetto di Barletta Andria Trani, Maurizio Valiante, i Vescovi delle diocesi di Trani Barletta-Bisceglie, Mons. Leonardo D’Ascenzo, e di Andria, Mons. Luigi Mansi, ed il Presidente della Provincia Bernardo Lodisposto, in rappresentanza della Conferenza di Sindaci.
Nella premessa il documento fa riferimento ad una serie di orizzonti ideali ormai acquisiti e fatti propri da ogni comunità educante e rilanciati dalle istituzioni, da quelle europee, a quelle nazionali e territoriali: il rispetto delle regole e l’educazione alla legalità, quale fondamento delle relazioni umane e della coesione sociale; l’educazione come “fatto sociale” che riguarda tutti in i soggetti chiamati al compito educativo («chiese e altre confessioni religiose, scuole, istituzioni terzo settore, mondo delle associazioni, famiglie, imprese, società civile e cittadini»); promozione di attività pubbliche di sensibilizzazione; promuovere e sostenere sempre di più l’istruzione di qualità e le comunità educanti; centralità della “persona” della “famiglia”; rispetto dell’ambiente come “casa comune”, economia al servizio della persona; coinvolgimento delle associazioni di categoria del settore dell’intrattenimento.
Ciò tenendo conto di alcune progettualità di vasto respiro e risorse legislative già poste in essere, tutte tese a garantire e promuovere il rispetto dei diritti umani, dei bambini, ragazzi e giovani (il documento fa riferimento in particolare a: l’Agenda 2030 ONU; alcune strategie dell’Unione Europea; l’articolo 118 della Costituzione; legge n. 59 del 1997, sulla collaborazione tra scuola ed enti locali e il D.lgs del 1998 sul conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato agli enti locali; ed ad altri provvedimenti legislativi per il tempo di pandemia).
Ritenendo – continua il documento – di dovere realizzare iniziative di collaborazione, coordinamento, le parti, facendo riferimento al Patto Educativo Globale di Papa Francesco (lanciato nel settembre 2019, con «l’invito a dialogare sul modo in cui stiamo costruendo il futuro del pianeta e sulla necessità di investire i talenti di tutti, perché ogni cambiamento ha bisogno di un cammino educativo per far maturare una nuova solidarietà universale e una società più accogliente. Si tratta di «unire gli sforzi in un’ampia alleanza educativa per formare persone mature, capaci di superare frammentazioni e contrapposizioni e ricostruire il tessuto di relazioni per un’umanità più fraterna»), si impegnano a collaborare per: promuovere la cultura del rispetto; ascoltare la voce dei giovani; promuoverne il protagonismo positivo; sostenere le famiglie; favorire il dialogo interculturale e intergenerazionale; favorire l’inclusione dei soggetti vulnerabili ed emarginati; rafforzare la coscienza sociale e alla partecipazione; incentivare il rispetto e la valorizzazione degli spazi pubblici nelle città.
Il documento ricalca lo stile che dovrà essere assunto per la realizzazione degli obiettivi: «Il presente Patto si basa su un approccio partecipativo, cooperativo e solidale … muovendo dal presupposto che nessuna agenzia educativa possa agire efficacemente se non in sinergia con tutte le altre componenti civili ed istituzionali …… (per) creare alleanza di elevato significato pedagogico/educativo e sociale».
Sono altresì menzionate alcune attività ritenute d’interesse prioritario per il conseguimento degli obiettivi. Inoltre è costituito, presso la Prefettura, il Consiglio di direzione strategico che avrà il compito di coordinamento di quanto via via si vorrà realizzare.
Nota molto importante da tenere presente: «Il patto è aperto all’adesione di tutti i soggetti, pubblici e privati, che ne abbiano interesse». La richiesta di adesione potrà essere inoltrata al seguente indirizzo emali istituzionale:
pattoeducativobat.pref_barlettaandriatrani@interno.it.