“Dio cammina con il suo popolo” – Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato 29 settembre 2024

Il messaggio di Riccardo Garbetta, Direttore dell'Ufficio diocesano Migranti

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Ufficio Migranti Lettera Direttore GMMR 2024

 

Nel messaggio del Santo Padre Francesco per la 110ª giornata mondiale del migrante e del rifugiato 2024, che si celebrerà domenica 29 settembre, viene posto l’accento sulla dimensione “migrante” del popolo cristiano, popolo che ha come guida il Signore “Buon Pastore” in tutte le vicissitudini della vita.

Esperienza, quella di migrare, che continuamente sollecita ogni uomo alla ricerca di una vita “altra” da quella vissuta nella ristrettezza della crisi economica.

Esperienza di presenza costante che molti nostri fratelli e sorelle in cammino verso un futuro meno problematico fanno, attraverso l’incontro di tanti buoni Samaritani, che indossano i panni di volontari, di persone pronte a salvare in mare, ad alleviare piccole e grandi sofferenze dovute al lungo cammino nel deserto e alla traversata per mare, alla diversità della lingua, alla fragilità esistenziale che ogni inserimento in altre realtà fa emergere.

Ma, come ha ribadito il Santo Padre nella sua catechesi del 28 agosto scorso, Dio cammina anche in mezzo al suo popolo, un cammino che si dipana per le polverose piste che dal Sahel portano verso Niamey e Agadez, nell’incognita di un viaggio verso Dirkou-Seguedin-Madama verso la Libia.

Magari le storie che ci parlano dei drammi vissuti da coloro che fuggono da guerre, carestie, disastri ambientali e climatici interessano poco, non fanno notizia o sono riportate dai social in maniera marginale e con volti coperti, come quella mamma e la sua bambina, Dosso Fati e Marie, morte di stenti nel deserto che separa la Tunisia dalla Libia, strette in un abbraccio che fa male allo stomaco vedere.

Certo, Dio si è fermato accanto a quei corpi, come a tante migliaia di corpi abbandonati nei deserti della disperazione o annegati per aver scelto la roulette della traversata su un mare sempre più gravido di cadaveri.

Dio cammina dinanzi a suo popolo, con il suo popolo…ma, per dirla con le parole di Marina Corradi: Dio è con i migranti, soffre con loro, piange e spera con loro.

Chiediamoci dove siamo noi!