BISCEGLIE. LA CARITAS ED I SUOI SERVIZI
Nella giornata mondiale del volontariato, che si celebra il 5 dicembre di ogni anno così come fu stabilito nel 1985 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite per riconoscere il lavoro, il tempo e le capacità dei volontari in tutto il mondo, la Caritas cittadina vuole ringraziare tutti i Biscegliesi che la supportano nelle sue iniziative. Contestualmente vuole far conoscere quelle attività e quei servizi poco noti che vengono erogati in forma personale, silenziosa ed empatica ai suoi assistiti.
Parliamo del centro di ascolto, dell’assistenza domiciliare a chi è solo e agli arresti domiciliari, alle animazioni domenicali delle messe in carcere e agli incontri con i detenuti delle case circondariali maschile e femminile che affiancano quelli più noti come la distribuzione di cibo fresco tramite RecuperiAMOci, la distribuzione di abbigliamento e biancheria attraverso l’Emporio eco-solidale, la Sartoria Stroie&stoffe , la falegnameria, il servizio docce. In ogni ambito i volontari, mossi dalla solidarietà, sono impegnati a far fronte alle sfide urgenti e ad operare per il bene comune.
Papa Francesco ha elogiato tutti coloro che con generosità con il loro lavoro di volontariato mostrano l’azione della Chiesa. “Il volontario è una grazia di Dio” ha spiegato. “il volontariato è una forza ‘dirompente’ che consente di uscire dagli schemi per realizzare qualcosa”.
Anche il Presidente Mattarella ha riconosciuto che “il volontariato costituisce un a risorsa preziosa per le istituzioni che, con la partecipazione della società civile, possono adottare misure più efficaci e vicine ai bisogni e alle attese delle persone”.
Molto importante è il Centro di ascolto: ogni giorno, per cinque giorni alla settimana, dei volontari sono disponibili ad ascoltare gli altri e a sforzarsi per dare il meglio di sé e venire incontro ai problemi di chi è in difficoltà, ad essere, come dice Papa Francesco “artigiani di misericordia: con le mani, con gli occhi, con gli orecchi attenti, con la vicinanza”. E ognuno va via rinfrancato, sicuro di poter ancora ritornare e trovare sostegno.
Molto importante è l’assistenza domiciliare a chi e solo e agli arresti domiciliari, svolta dai singoli che si ritagliano spezzoni della giornata nella visita ai loro utenti: ciò permette di instaurare anche una relazione affettuosa e significativa che permette di conoscere gli aspetti positivi che ciascuno ha ed anche le criticità che le vicende della vita creano.
A testimoniare tale lavoro si riportano le parole di G.S., scritte in occasione del decesso di uno di loro, decesso avvenuto in una villetta isolata almeno 15 giorni prima del suo ritrovamento.
“ I poveri hanno sempre ragione, anche quando hanno torto”: è questo uno dei tanti pensieri ad effetto di don Tonino Bello, stampato in un angolo della sede di “Recuperiamoci”.
E’ questo il ricordo che sale alla mente dopo aver partecipato alle esequie di L.A. , per anni nostro assistito.
Spirito libero, protagonista di vicende complesse vissute con poche risorse ma con forte spirito di iniziativa. L.A. aveva una sua famiglia che i disagi, le scelte di vita e le sofferenze avevano smembrato. Aveva tentato negli ultimi anni di rivedere le sue due figlie: forse il sogno di un padre, sogno che è rimasto tale a causa del troppo tempo trascorso e delle tante difficoltà. Non stava bene e gli acciacchi erano divenuti cronici, pur tuttavia non demordeva, riusciva ad estrarre dal suo animo risorse insospettate per rendere un po’ più confortevole la sua povera dimora. Si industriò per costruirsi un caminetto per ripararsi dalla penetrante umidità della campagna, curava i suoi ulivi per quanto gli consentiva il suo fisico.
La Caritas cittadina si impegnò a trovargli una struttura più consona alle sue esigenze e al suo stato di salute. Ma la libertà non aveva prezzo! O forse sì, perché una domenica di primavera, recatomi a Barletta per accompagnare una religiosa alla stazione, decisi di fare una puntata a San Ferdinando dove si svolgeva “Fiera di esserci”, periodico appuntamento dell’A.C.
Sbagliai strada, si era fatto tardi, cambiai programma e decisi di andare a trovarlo: aveva già preparato la brace per il pranzo. Fu allora che mi rivolse la richiesta che non avrei voluto sentire: “Vuoi rimanere a pranzo con me? L’arrosto è sufficiente per tutti e due”. I doveri familiari mi obbligarono a rifiutare ma non furono capaci di cancellare quella domanda, sintomo di quel male oscuro, nascosto e perciò asintomatico che colpisce molti di noi: la SOLITUDINE.
Caro L.A. ti sono grato perché, pur nella tua condizione, mi hai arricchito di un insegnamento che spero mi accompagni per il tempo che ho dinnanzi: nessun uomo è un’isola.
Che sia questa la terapia contro il male oscuro?
Ciao L.A. invoco la pace che invano hai cercato sulla terra.
A conclusione di queste note, nell’invitare i nostri concittadini a mettere a disposizione alcune ore del loro tempo libero a favore della Caritas o di qualunque associazione di volontariato, riportiamo la preghiera di Papa Francesco per tutti i volontari: “Preghiamo perché le organizzazioni di volontariato e promozione umana trovino persone desiderose di impegnarsi per il bene comune e cerchino strade sempre nuove di collaborazione a livello internazionale”.
Sergio Ruggieri a nome di tutti i volontari Caritas