Il prossimo sabato 20 giugno alle 15:30 in piazza san Giovanni in Laterano a Roma si sarà una manifestazione promossa dal Comitato “Difendiamo i nostri figli” dall’ideologia gender. Il vero attacco di questa ideologia è contro la salute delle coscienze e mina alle fondamenta quell’identità di genere maschile e femminile iscritta naturalmente nell’animo e nel corpo di ogni persona che viene al mondo.
Massimo Gandolfini, portavoce dal Comitato «Difendiamo i nostri figli», spiega che l’iniziativa organizzata per il 20 giugno a Roma sarà una grande manifestazione popolare, apartitica e aconfessionale, per dare un segnale forte alla politica e trasformare la maggioranza silenziosa della gente in cittadinanza attiva. Perché le persone, quando scoprono la colonizzazione ideologica in atto da parte di una minoranza di fautori della teoria del gender, esprimono una grandissima preoccupazione. Famiglie in piazza dunque perché «non vogliono vedersi scippare il diritto di educare i propri figli. Il comune sentire non è quello dell’indifferentismo sessuale» spiegano i promotori. L’iniziativa nasce dal basso, «da un grande lavoro sul territorio fatto di centinaia di dibattiti, incontri, convegni sul tema del gender: genitori di ogni ceto sociale, dalle Alpi alla Sicilia, disinformati sul tema, non sanno cosa sta già accadendo. Ma una volta consapevoli di cosa significa la cosiddetta scelta dell’identità sessuale – dice Gandolfini – ci hanno chiesto: a questo punto cosa possiamo fare? Abbiamo deciso di dare voce a chi non ha voce. Ovviamente legato al tema del gender c’è quello della famiglia, bombardata da ogni lato e ora esautorata dal suo ruolo costituzionale (vedi l’articolo 30) sull’educazione. Stiamo andando incontro a una vera colonizzazione ideologica. I genitori hanno diritto di conoscere cosa sta succedendo e di decidere di conseguenza”.
Questa manifestazione vuole affermare un messaggio che viene rifiutato da un’ampia fetta del mondo moderno: la bellezza della differenza tra l’uomo e la donna. Questa differenza tra uomo e donna è stata da sempre fondamento e principio di arricchimento per la famiglia e per l’intera società. Questa differenza non significa solo diversità ma esprime soprattutto complementarietà e reciprocità, che sono i valori costitutivi per la nascita dei figli e per la loro educazione. Un marito e una moglie pensano, vedono e capiscono i vari aspetti della vita da un punto di vista complementare l’uno rispetto all’altro. Avere un solo punto di vista è sicuramente imparziale, incompleto e penalizzante.
Il mondo di oggi propone il gender come un rifiuto silenzioso all’accoglienza della reciprocità tra uomo e donna.
La paura di affrontare ed accettare le differenze tra uomo e la donna è la base della nascita della teoria del gender, che ha come ragione costitutiva i grandi affari economici derivanti dalle nuove fabbriche procreative della maternità in affitto e della fecondazione eterologa.
Ma non possiamo trascurare che questa ideologia colonizzatrice ha trovato terreno fertile per la grande crisi che sta affrontando la famiglia tradizionale. Questo non vuol dire, come sostengono alcuni falsi profeti dei nostri giorni, che la famiglia tradizionale vada emarginata o ridimensionata. Al contrario, la famiglia costituita da un uomo e da una donna ha un grande bisogno di essere sostenuta, incoraggiata ed accompagnata nelle grandi sfide dei nostri tempi.
Per fare un po’ di chiarezza mi permetto di proporre all’attenzione di ogni uomo di buona volontà alcuni testi significativi, tra cui il discorso pronunciato da Papa Francesco sull’importanza della famiglia domenica 14 giugno in occasione dell’apertura del convegno diocesano di Roma , un messaggio per l’evento del 20 giugno firmato da Mons. Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, in cui si ricorda l’attenzione del Papa ai temi della famiglia, cellula fondamentale della società; un intervento di Mons. Nunzio Galantino, segretario della Conferenza episcopale italiana, ed altri testi (sintetici) per capire e fare chiarezza su cosa sono le teorie del gender.
Buona lettura a tutti!!!
Don Emanuele Tupputi
Massimo Gandolfini, portavoce dal Comitato «Difendiamo i nostri figli», spiega che l’iniziativa organizzata per il 20 giugno a Roma sarà una grande manifestazione popolare, apartitica e aconfessionale, per dare un segnale forte alla politica e trasformare la maggioranza silenziosa della gente in cittadinanza attiva. Perché le persone, quando scoprono la colonizzazione ideologica in atto da parte di una minoranza di fautori della teoria del gender, esprimono una grandissima preoccupazione. Famiglie in piazza dunque perché «non vogliono vedersi scippare il diritto di educare i propri figli. Il comune sentire non è quello dell’indifferentismo sessuale» spiegano i promotori. L’iniziativa nasce dal basso, «da un grande lavoro sul territorio fatto di centinaia di dibattiti, incontri, convegni sul tema del gender: genitori di ogni ceto sociale, dalle Alpi alla Sicilia, disinformati sul tema, non sanno cosa sta già accadendo. Ma una volta consapevoli di cosa significa la cosiddetta scelta dell’identità sessuale – dice Gandolfini – ci hanno chiesto: a questo punto cosa possiamo fare? Abbiamo deciso di dare voce a chi non ha voce. Ovviamente legato al tema del gender c’è quello della famiglia, bombardata da ogni lato e ora esautorata dal suo ruolo costituzionale (vedi l’articolo 30) sull’educazione. Stiamo andando incontro a una vera colonizzazione ideologica. I genitori hanno diritto di conoscere cosa sta succedendo e di decidere di conseguenza”.
Questa manifestazione vuole affermare un messaggio che viene rifiutato da un’ampia fetta del mondo moderno: la bellezza della differenza tra l’uomo e la donna. Questa differenza tra uomo e donna è stata da sempre fondamento e principio di arricchimento per la famiglia e per l’intera società. Questa differenza non significa solo diversità ma esprime soprattutto complementarietà e reciprocità, che sono i valori costitutivi per la nascita dei figli e per la loro educazione. Un marito e una moglie pensano, vedono e capiscono i vari aspetti della vita da un punto di vista complementare l’uno rispetto all’altro. Avere un solo punto di vista è sicuramente imparziale, incompleto e penalizzante.
Il mondo di oggi propone il gender come un rifiuto silenzioso all’accoglienza della reciprocità tra uomo e donna.
La paura di affrontare ed accettare le differenze tra uomo e la donna è la base della nascita della teoria del gender, che ha come ragione costitutiva i grandi affari economici derivanti dalle nuove fabbriche procreative della maternità in affitto e della fecondazione eterologa.
Ma non possiamo trascurare che questa ideologia colonizzatrice ha trovato terreno fertile per la grande crisi che sta affrontando la famiglia tradizionale. Questo non vuol dire, come sostengono alcuni falsi profeti dei nostri giorni, che la famiglia tradizionale vada emarginata o ridimensionata. Al contrario, la famiglia costituita da un uomo e da una donna ha un grande bisogno di essere sostenuta, incoraggiata ed accompagnata nelle grandi sfide dei nostri tempi.
Per fare un po’ di chiarezza mi permetto di proporre all’attenzione di ogni uomo di buona volontà alcuni testi significativi, tra cui il discorso pronunciato da Papa Francesco sull’importanza della famiglia domenica 14 giugno in occasione dell’apertura del convegno diocesano di Roma , un messaggio per l’evento del 20 giugno firmato da Mons. Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, in cui si ricorda l’attenzione del Papa ai temi della famiglia, cellula fondamentale della società; un intervento di Mons. Nunzio Galantino, segretario della Conferenza episcopale italiana, ed altri testi (sintetici) per capire e fare chiarezza su cosa sono le teorie del gender.
Buona lettura a tutti!!!
Don Emanuele Tupputi