IN VISTA DELLE ELEZIONI EUROPEE 2024 UNA RIFLESSIONE DELLA PRESIDENZA DIOCESANA DELL’AZIONE CATTOLICA

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L’8 e 9 giugno 2024 si svolgeranno le elezioni europee durante le quali i cittadini dell’Unione Europea eleggeranno i loro rappresentanti al Parlamento europeo. L’Unione Europea è nata all’indomani della seconda Guerra Mondiale ad opera dei padri fondatori tra cui l’italiano Alcide De Gasperi, il francese Robert Schuman, il tedesco Konrad Adenauer ed altri ancora, che gettarono le basi per la costituzione dell’UE, per evitare che si verificassero ulteriori guerre, spargimento di sangue, dispersione inutile di vite, e per auspicare, invece, la pace.

L’Unione Europea ancora oggi è una garanzia per la pace tra i popoli, è un esempio di civiltà e di democrazia. In Italia negli ultimi anni si è registrato un astensionismo notevole, corrispondente a circa il 40% degli aventi diritto di voto, e non è andata meglio neanche negli altri Stati dell’Europa. Questo è un dato preoccupante!

Stiamo attraversando un tempo complesso in cui ci sono sfide come la transizione ecologica e l’intelligenza artificiale, ma queste non sono che un’evoluzione di quanto c’era già prima, anche se adesso il loro sviluppo ha raggiunto livelli tali per cui questi ambiti richiedono di essere affrontati con criteri etici nuovi, per evitare che lo sfruttamento, l’inquinamento dell’ambiente e il progresso tecnologico incontrollato possano ritorcersi contro l’umanità. Tuttavia, ci sono altre sfide che richiedono un’attenzione notevole come il decremento della natalità, l’accoglienza dei migranti, la questione lavorativa, ed altre ancora.

Papa Francesco ci ricorda continuamente che tutto è connesso, e questo comporta conseguenze per la vita, l’ambiente e le istituzioni.

Nessuno Stato può ignorare questa riflessione del Santo Padre, anche se ricco. Infatti, anche a voler pensare la vita sul pianeta solo in termini meramente economici, occorre considerare che nessuno Stato può vivere isolato dal resto del mondo, perché la ricchezza ha bisogno, affinché duri, di essere messa in circolo, rigenerata e offerta a tutti, altrimenti il rischio è l’implosione.

Una sfida che oggi è urgentissima e che interpella tutti in maniera forte è quella della pace, e l’Unione Europea è il terreno fertile dove ciascuno Stato può mantenere le sue specificità, auspicare lo sviluppo e vivere in armonia. All’interno della UE sono tutelate la vita, le persone, l’istruzione, la salute, i diritti che non trascendono dai doveri, e la possibilità di condividere conoscenze significative su grandi temi e controversie del nostro tempo che si possono affrontare all’unisono.

Tra gli impegni significativi portati avanti dall’UE c’è sicuramente quello in favore dei diritti umani in particolare, l’abolizione della pena di morte nel mondo. Infatti, tutti i Paesi che aderiscono all’Unione europea l’hanno abolita. Quest’azione esprime il grado di civiltà raggiunto nella comunità europea.

         Il buon esempio che può venire dall’Unione Europea può essere il volano per tante altre nazioni dove predominano sentimenti contrari all’unità e dove i cittadini non sono rispettati nella loro dignità di persone e di comunità.

La parola che può rappresentare l’UE e che in questo tempo deve muovere le coscienze di tutti è “insieme”: ci si salva insieme, ci si educa insieme, si vive insieme; insieme si genera vita, bellezza, armonia, pace, giustizia, solidarietà, e questi sono solo alcuni dei valori che può garantire la comunità Europea.

Proprio per questo, desidero richiamare l’attenzione degli aderenti all’Azione cattolica e di tutti i cittadini a cui sta a cuore il bene comune a esercitare il diritto e il dovere di votare alle elezioni europee. Ogni cittadino ha il dovere di informarsi, riflettere e fare le proprie scelte in totale libertà.

Non dimentichiamo che la nostra Carta Costituzionale, capolavoro dei padri costituenti, scritta per costruire un mondo bello e lontano dalla violenza, agli art. 3 e 48, regola l’esercizio del voto. Infatti, essi recitano come segue:

 

Art.3 della Costituzione italiana.

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

E compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

 

Art. 48 della Costituzione italiana.

Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età. Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico. La legge stabilisce requisiti e modalità per l’esercizio del diritto di voto dei cittadini residenti all’estero e ne assicura l’effettività. A tale fine è istituita una circoscrizione Estero per l’elezione delle Camere, alla quale sono assegnati seggi nel numero stabilito da norma costituzionale e secondo criteri determinati dalla legge. Il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità morale indicati dalla legge.

La partecipazione è necessaria se vogliamo preservare la democrazia, un valore la cui profondità si acquisisce man mano si avanza con la capacità di pensiero umano, culturale, filosofico, interdisciplinare; un processo sempre in divenire e che ha bisogno di ascolto, dialogo e coinvolgimento di tutti.

Diversamente, una mancanza di rapporti e reciprocità tra cittadini e istituzioni è pericolosa, perché potrebbe dare spazio a fenomeni difficili da contenere e controllare. Esercitare la forma democratica è importante, perché permette la promozione del bene per tutti e a tutti i livelli della vita, impedisce la possibilità di forme di discriminazione nella collettività e impedisce forme di governo riconducibili agli autoritarismi. Inoltre, democrazia e partecipazione si attualizzano nella misura in cui ogni cittadino risponde al bene della comunità a livello cittadino, nazionale, europeo.

Non lasciamo che le nostre demotivazioni ci facciano scivolare nell’indifferenza, lasciando la possibilità ad altri di decidere per noi. È vero che tantissime persone ogni giorno, anche nei territori che abitiamo, hanno la necessità di sopravvivere, perché non hanno un lavoro, una casa e talvolta neanche la salute, ed è normale che davanti a questi problemi che soffocano la vita esse abbiano la percezione che le istituzioni siano lontane. Solo chi vive il disagio in prima persona può realmente testimoniare la misura delle mancanze strutturali di un Paese. Eppure, anche a queste persone che sentono il peso della desolazione, in tutta umiltà, sento di rivolgere il mio invito ad esprimere il proprio voto alle elezioni europee. Solo se i cittadini sono attenti e partecipi è possibile che le istituzioni funzionino bene.

Inoltre, chiedo, per favore, a coloro che s’impegnano coraggiosamente in politica, di portare il dibattito politico ad un livello più etico; e se vogliamo contrastare l’astensionismo elettorale è importante che venga usato un linguaggio, un dialogo e un impegno rispettoso, costruttivo, che tenga conto della centralità della persona e del bene comune. È importante far appassionare i cittadini alla politica, che come hanno detto persone autorevoli “è la più alta forma di carità”.

A tutti vorrei dire: non perdiamo ciò che è stato maturato e conquistato a caro prezzo nella storia; ancora oggi, come agli esordi dei primi vagiti dell’Unione Europea, il bene più a rischio è la pace! La guerra non è più solo uno spettro, ma una realtà; e ricordiamo quanto ci dice Papa Francesco: “La guerra è una distruzione della fraternità umana”.

 

Infine, noi cattolici riscopriamo la Dottrina Sociale della Chiesa per agire nel mondo secondo il Vangelo e orientare le scelte secondo una valenza trascendente.

 

Buon voto a tutti!

 

Maria Lanotte

Presidente diocesana

dell’Azione Cattolica